Talmud
Shalom carissimi lettori di Vivi Israele. Avete mai letto il Talmud, ovvero il principale testo del giudaismo rabbinico? Se la risposta è affermativa, allora cambiate “pagina”. In caso contrario, leggete con attenzione, perché allora è l’argomento che fa per voi. Si chiama Daf Yomi o Daf HaYomi – in ebraico: דף היומי, che tradotto significa la “pagina del giorno” – ed è un regime giornaliero di apprendimento della Torah Orale e dei suoi commentari, attraverso lo studio di una pagina al giorno: per un totale di 2711 pagine.
Il ciclo si chiude dopo, più o meno, sette anni e mezzo. Il programma si riferisce al Talmud Babilonese e comprende sia la parte normativa (Mishnà) che quella dei commentari (Ghemarà). Sono decine di migliaia gli ebrei del mondo che hanno deciso di aderire a questo programma di studio. Il fondatore di questo sistema, nel 1923, è stato il rabbino polacco Meir Shapiro che aveva immaginato l’intero pianeta, come una classe gigante. Una pagina al giorno non suona così scoraggiante, se non fosse che ciascuna pagina del Talmud è in realtà composta da due facciate che comprendono conversazioni multi generazionali tra rabbini dei primi secoli Dell’Era Volgare, che riguardano un po’ di tutto: dal cosa fare se il vostro cammello fa cadere una candela e incendia un negozio, alle conseguenze di mettere una persona in imbarazzo, mentre è nuda.
Il Talmud è diviso in 37 volumi, conosciuti come trattati, ciascuno dei quali ha a che fare con un aspetto differente della Legge Ebraica: dalle promesse di matrimonio, all’offerta di sacrifici nell’antico Tempio. Ma i soggetti di ciascun trattato hanno un valore quasi puramente nominale, perché il Talmud è un testo molto discorsivo che procede più per associazioni o nessi, che seguendo uno schema razionale. Ogni pagina, tra l’altro, presuppone la conoscenza delle altre pagine, da qui la difficoltà di leggere un testo del genere, senza un adeguato background. Le stesse conversazioni sono tra loro collegate, malgrado si salti da una pagina all’altra.