Shalom carissimi lettori di Vivi Israele. Oggi è il 3 del mese di Nissàn dell’anno 5778.
Lo sapevate perchè gli ebrei religiosi vestono con indumenti lunghi e neri, anche in estate? La risposta la dà il sito chabad.org ed è davvero interessante. Il nero, scientificamente, rappresenta l’assenza di colore.
Indossare capi neri, dunque, vuole dimostrare uno scarso interesse per il colore e altre dettati della moda. Un modo per tenere l’attenzione fissa sulle priorità e sull’interiorità soprattutto.
Comunque sia, è certamente un modo per eliminare la pressione quotidiana che ci affligge, quando prima di uscire di casa pensiamo a come vestirci. In questo modo abbiamo eliminato il problema.
Ma gli indumenti lunghi sono anche segno di rispetto, anche se oggigiorno molti ebrei religiosi li indossano solo in occasioni speciali, come Shabbat e qualche festa. Altri, invece, ritengono che ogni momento sia un’occasione speciale, puntando l’attenzione sulla preghiera e il quotidiano studio della Torah.
Ma se questo discorso non fa una grinza, in inverno, perchè allora indossare abiti o cappotti lunghi anche in estate, quando le temperature fanno la differenza?
La risposta, come avviene spesso nella tradizione ebraica, è con un’altra domanda: ma se voi in inverno siete invitati a un incontro di affari e andate vestiti in giacca e cravatta… foste invitati allo stesso meeting, in estate, andreste in maglietta e pantaloncini? Qualcuno potrebbe rispondere: “No, ma il mio guardaroba estivo è composto di abiti più leggeri”.
Per i religiosi ebrei, tuttavia, poco importa la leggerezza del vestito. Ma se pensate che a vestirsi in modo troppo coperto siano solo gli uomini, che dire allora delle donne religiose, che anche in estate indossano maniche lunghe, calze e parrucche. Scherzi a parte, sempre secondo Chabad.org: se questi lunghi abiti neri, per l’uomo religioso sono più che altro un’usanza; il modo di vestire della donna è più che altro legato alla Tzniut (צניעות) che nell’ebraismo ortodosso rappresenta il concetto di riservatezza e modestia sia nel modo di vestire che di comportarsi.
La necessità, poi, di coprire i capelli, per le donne e il corpo, per gli uomini, è un problema di legge della Torah. Molte donne, dunque, indossano la parrucca, ritenendo quest’ultima un simbolo di modestia assoluta, coprendo ogni singola ciocca dei propri capelli.
Altre donne, invece, preferiscono il foulard, in quanto ritengono che la parrucca diano un look troppo naturale e attraente ed è questo il motivo per cui molte donne preferiscono la parrucca, dovendo proprio scegliere.
Il precetto (mitzvah) del giorno è: “Astenersi dal lavoro il primo giorno di Pésach” (Nel primo giorno sarà per voi sacra adunanza e non farete alcun lavoro. Vaikrà 23, 8). Il precetto è ancora in uso oggi.